Il presidente dell’Associazione nazionale fondazioni lirico-sinfoniche risponde all’allarme lanciato dal grande ballerino.
“Roberto Bolle ha ragione quando solleva un tema del quale parliamo da tanto tempo e che ancora non ha avuto soluzione, per cui si è battuta per tanti anni Carla Fracci e oggi giustamente si batte un altro grande artista della danza. Però quella delle risorse per la danza è una battaglia condivisa dalle fondazioni liriche”. E’ quanto assicura all’Adnkronos Francesco Giambrone, presidente di Anfols, l’Associazione nazionale fondazioni lirico- sinfoniche, nonché sovrintendente del teatro Massimo di Palermo, per il quale “è un errore storico pensare che la danza sia un fenomeno artistico residuale”.
Per Giambrone, “è giusto che un grande teatro d’opera sia dotato anche di un corpo di ballo e la chiusura nel tempo di molte compagnie prestigiose, penso al Maggio Danza di Firenze, ha depauperato il nostro Paese di una grande ricchezza. Dunque, ribadisco che Bolle ha ragione: ma il tema è sul tavolo, posto anche da Anfols in un incontro ufficiale con il ministro della cultura, Dario Franceschini, che si è dimostrato molto attento e disponibile sull’importanza dei corpi di ballo nelle fondazioni lirico sinfoniche”.
Giambrone sottolinea anche “la giusta esigenza di rivedere i criteri di punteggio all’interno del Fus, il fondo unico per lo Spettacolo: le regole vanno cambiate ed io sono ottimista, perché rilevo una convergenza importante fra la spinta degli operatori e degli artisti e gli intenti politici espressi dal Mic ma anche dal Parlamento, in favore del rilancio complessivo del mondo dei teatri d’opera italiani: quello relativo ai corpi di ballo è soltanto uno dei problemi da affrontare e risolvere per restituire al Paese una ricchezza che è venuta meno, in ben dieci delle 14 fondazioni, essendo rimasti oramai soltanto a Milano, Roma, Napoli e Palermo. Quella ricchezza, che è anche bellezza, va restituita”.