“La pratica del Canto Lirico in Italia” entra ufficialmente nella lista rappresentativa del Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità. Ad annunciarlo è stato il Segretario della diciottesima sessione
dell’Intergovernmental Committee for the Safeguarding of the Intangible Cultural Heritage of UNESCO nella giornata di mercoledì 6 dicembre, in corso in Botswana.
Il riconoscimento giunge dopo quasi dieci anni di intenso lavoro da parte del Ministero dei Beni Culturali e del “Comitato per la Salvaguardia dell’Arte del Canto Lirico Italiano” presieduto da Federico Domenico Eraldo Sacchi, e che vede nel suo organico le massime realtà istituzionali della lirica italiana, tra cui l’ANFOLS (Associazione Nazionale Fondazioni Lirico-Sinfoniche).
Dal 2014, il Comitato si è costantemente impegnato nella tutela e nella promozione di una forma d’arte e di spettacolo diventata un simbolo di italianità nel mondo.
«L’iscrizione del Canto Lirico nella lista del Patrimonio Culturale Immateriale ci riempie di gioia e soddisfazione – dichiara Fulvio Macciardi, presidente dell’Associazione Nazionale Fondazioni Lirico-Sinfoniche – Un obiettivo che, come ANFOLS, abbiamo portato avanti con forza, perché crediamo che un tesoro come l’opera lirica meriti di essere riconosciuta internazionalmente come un elemento fondamentale della cultura e dell’identità dell’essere umano».
«Questo riconoscimento è il culmine di un lungo percorso e di un’intensa e proficua collaborazione tra Associazione Nazionale Fondazioni Lirico-Sinfoniche e tutte le realtà che compongono il comitato – commenta Cecilia Gasdia, vicepresidente dell’ANFOLS e referente dell’Associazione per il Comitato per la Salvaguardia dell’Arte del Canto Lirico Italiano – Un lavoro che ha come obiettivo la salvaguardia e la diffusione dell’arte del Canto Lirico, un patrimonio immateriale nato con il “Recitar Cantando” più di 400 anni fa e che si è evoluto fino ad oggi grazie a grandi compositori, librettisti, artisti, cantanti, musicisti e insegnanti che hanno creato, creano e creeranno capolavori e pratica continua
destinati a durare, mi auguro, in eterno».
Negli ultimi anni, oltre all’elaborazione del complesso dossier di candidatura, il Comitato ha lavorato ad una mappatura dell’Arte del canto lirico italiano nelle sue numerose declinazioni formali e informali, pianificando strategie concrete a favore della diffusione, valorizzazione e salvaguardia del canto lirico italiano.