(di Michele Cassano) (ANSA) – ROMA, 30 OTT
Mantenere viva una luce di speranza e di fiducia in una popolazione spaventata e sfiduciata, ma anche continuare l’attività nei teatri nonostante le misure restrittive. A spiegare il senso dell’iniziativa portata avanti dai teatri e dai media, dopo l’appello del ministro Dario Franceschini per la nascita di una collaborazione a sostegno dello spettacolo dal vivo, è il presidente dell’Anfols, l’associazione che raccoglie le Fondazioni lirico-sinfoniche italiane, Francesco Giambrone, sovrintendente del Teatro Massimo di Palermo. “E’ un’attività che abbiamo già svolto nel corso nel primo lockdown, in collaborazione con la Rai – dice all’ANSA Giambrone -. Questa volta è una formula nuova. Siccome i teatri sono chiusi al pubblico ma aperti per le attività interne, abbiamo deciso di mandare spettacoli in live streaming per mantenere sia una relazione con il pubblico, sia una consuetudine per i lavoratori di fare musica insieme“.
“Abbiamo già avuto un grande riscontro – prosegue -. Intanto abbiamo chiuso un accordo con l’ANSA, perchè nello stesso tempo in cui noi ragionavamo su questa proposta l’agenzia ha espresso la sua disponibilità ad ospitare eventi sulla propria piattaforma. Abbiamo proseguito l’interlocuzione con Rai: Rai Cultura prevede di dedicare due settimane di programmazione, da giugno a dicembre, ad ognuna delle 12 Fondazioni Liriche. Anche Radio 3 ci ha contattati, manifestando il proprio interesse. Sta nascendo una bella convergenza tra il mondo dello spettacolo dal vivo, messo in estrema difficoltà dalla pandemia, e il mondo della comunicazione“.
“Penso che i teatri debbano stare chiusi al pubblico in questa fase, non sono tra quelli che contestano le misure perché è il momento di essere responsabili e la salute deve essere la priorità per tutti – sottolinea ancora Giambrone -. Le nostre strutture possono però restare aperte, rispettando le regole, anche per assicurare una funzione di supporto psicologico e di accompagnamento alla popolazione, in un’ottica di servizio pubblico, in modo tale che si riesca a mantenere una luce di speranza e di fiducia per la gente spaventata e sfiduciata. Siamo per questo contenti che importanti mezzi di comunicazione come ANSA e Rai ci accompagnino in questo progetto, interpretando il senso del servizio pubblico“.
“L’offerta è molto variabile, in molti casi si tratta di progetti che stanno nascendo in queste ore e sono realizzati ad hoc – fa sapere ancora il presidente Anfols -. Si comincia stasera con l’Arena di Verona. Poi alcuni teatri, tra i più attrezzati dal punto di vista tecnologico, racconteranno quello che succede prima che si realizzi l’opera, a partire dalle prove. Lo faranno ad esempio il Teatro di Bologna e di Palermo, per provare non solo a trasmettere un concerto come se ci fosse il pubblico ma anche far nascere qualcosa di specifico da questo momento così complicato e difficile. Se resterà un’eredità positiva, tra virgolette, quando finirà la pandemia sarà proprio questa”.
“La sfida dell’innovazione tecnologica – conclude – non può non coinvolgere anche i grandi teatri d’opera, che devono certamente restare legati alla maniera, per così dire, artigianale di fare spettacolo che ci piace moltissimo, ma non possono non utilizzare tutte le armi della tecnologia, che possono essere un alleato formidabile in questo momento, pur non potendo sostituire la forza della comunità che si raccoglie in un luogo per ascoltare la musica e la parola dal vivo“. (ANSA).