Quale è il rapporto tra teatri d’opera italiani e social media? Qual è l’eredità della lunga chiusura per la pandemia, che ha reso la rete uno strumento necessario per mantenere il dialogo tra i teatri ed il loro pubblico? A queste domande ha riposto la ricerca “Social Media e Teatri dell’Opera” realizzata dall’Istituto di Management della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e presentata oggi a Roma, presso la sala Spadolini del Ministero della Cultura.
L’evento, coordinato dal Direttore Esecutivo dell’AGIS, Domenico Barbuto, ha visto in apertura di saluti di Antonio Parente, Direttore Generale dello Spettacolo del Mic. Ad introdurre l’appuntamento è stato invece Carlo Fontana, Presidente AGIS, a cui è seguita la presentazione della ricerca (curata dal Prof. Nicola Bellini, dalla Dott.ssa Marina Raglianti, e il Prof. Giovanni Siracusa).
Entrando nello specifico e sfruttando l’avanzato sistema di intelligenza artificiale e di raccolta dati fornito da Linkfluence France, è stato possibile tracciare e analizzare le attività social dei Teatri dell’Opera in Italia, unendo i contenuti generati dai profili ufficiali a quelli condivisi da utenti in rete, siti web, giornali online, forums e blogs. Nel biennio compreso tra novembre 2019 e ottobre 2021, caratterizzato dalle chiusure imposte dall’emergenza sanitaria, la presenza dei teatri d’opera e l’attenzione a questa importante espressione della nostra cultura ha registrato numeri importanti:
– 12.500 contenuti condivisi dai profili ufficiali dei Teatri, con una elevata frequenza di pubblicazione ed un utilizzo predominante di Facebook e Instagram;
– 78 milioni di utenti esposti a questi contenuti e 3,14 milioni di interazioni (likes, commenti, share).
Se però non ci limitiamo ai soli profili ufficiali, la digital community dei nostri teatri assume proporzioni molto significative:
– 440.000 sono i contenuti online che nel mondo hanno menzionato uno o più Teatri e ad essi sono stati esposti 1,11 miliardi di utenti;
– 33,9 milioni sono le interazioni (likes, commenti, share) ottenuti dai contenuti condivisi in rete.
All’attivismo dei Teatri si sono affiancati anche altri attori che hanno nutrito di contenuti sull’opera le reti sociali: influencers e brand della moda, artisti pop e crossover, artisti lirici, giornali e riviste web specializzate.
Il dato più rilevante è però che il 68,7% degli utenti che hanno condiviso contenuti appartengono alla fascia di età 18-34. L’analisi di queste condivisioni ci restituisce l’immagine di un pubblico giovane che, per quanto attualmente minoritario alla biglietteria, vive tuttavia l’esperienza dell’opera con sincero entusiasmo. È un’esperienza che non si limita alla sola fruizione culturale dello spettacolo ma include l’emozione suscitata dai luoghi, l’atmosfera e lo stile: un “lusso dell’esserci” che non si può non condividere.
Della ricerca hanno discusso Onofrio Cutaia, Direttore Generale creatività contemporanea del MIC, Francesco Giambrone, Sovrintendente del Teatro dell’Opera di Roma e Presidente ANFOLS, Flavio Arzarello, Public Policy Manager, Meta, e Dennis Valle, Chief Marketing Officer, Corneliani S.p.A.