In pochi minuti, ieri mattina, è passato dal sedile dell’aereo che da Londra lo ha portato a Roma al seggiolino di uno dei quattro pianoforti a disposizione dei passeggeri in transito al Terminal i dell’aeroporto di Fiumicino. Antonio Pappano, appena atterrato, si è esibito con il violinista Carlo Maria Parazzoli in un mini concerto che ha dato il via a «Santa Cecilia al volo», ciclo di venti appuntamenti in programma a partire da oggi al Leonardo Da Vinci (ogni giovedì alle 13.30 fino al 5 maggio) ed eseguiti dai talenti dell’Accademia nazionale di Santa Cecilia. «Non avevo mai suonato in un aeroporto — ha commentato Pappano — per un pubblico, poi, che non era li per noi. È stato emozionante vedere le persone stupite avvicinarsi al piano e sentire il potere che ha la musica di unire e appassionare tutti, anche i non esperti». Poco male se l’acustica non era quella impeccabile dell’Auditorium Parco della Musica, dove Pappano e Parazzoli questa sera terranno il concerto «Omaggio a Brahms», accompagnati al violoncello da Gabriele Geminiani. Perché il senso dell’iniziativa, realizzata su invito di Aeroporti di Roma, è trascinare la musica di qualità fuori dalle sue dimore convenzionali, renderla a portata di tutti, trasformando per qualche ora la sala d’attesa in sala concerto. «La musica accetta volentieri anche gli ascoltatori distratti — ha commentato il presidente di Santa Cecilia Michele Dall’Ongaro — è la sua magia. Un ritornello, un’aria, poche note ascoltate «al volo» e sono già incastrate nella mente. Poi riaffiorano inaspettatamente, durante la giornata e nel tempo, per accompagnare la nostra vita». In calendario brani per tutte le orecchie. Dai classici Chopin, Mozart, Verdi e Puccini ad autori contemporanei come Billy Joel, fino alla tradizione napoletana di Russo e Di Capua. L’appuntamento oggi è con le pagine di Haydn e Liszt suonate da Umberto Laureti in «Humor in musica».